Finocchio Selvatico

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Il Finocchio Selvatico (Foeniculum Vulgare) è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere). Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al XVI secolo. Da esso è derivato il termine infinocchiare, nel senso di "truffare, imbrogliare" che deriva dalla pratica di utilizzare il finocchio come antipasto per ingannare il gusto del cliente nei confronti di un vino di scarsa qualità o di utilizzarne i semi per alterare il gusto del vino imbottigliato.
 
La raccolta del fiore del Finocchio Selvatico avviene appena il fiore è "aperto", normalmente a partire dalla metà d'agosto fino a settembre inoltrato. Si può usare il fiore fresco o lo si può essiccare all'aperto e alla luce, ma lontano dai raggi diretti del sole che farebbero evaporare gli olii essenziali. Si possono raccogliere i diacheni all'inizio dell'autunno, quando è avvenuta la trasformazione del fiore in frutto. Le foglie e i teneri germogli si possono cogliere dalla primavera all'autunno inoltrato. In fitoterapia se ne utilizzano i frutti secchi o l'olio essenziale. Contiene: Anetolo da cui dipende il suo aroma, fencone, chetone anisico, dipinene, canfene, fellandrene, dipentene e acido metilcavicolo. L'uso principale, come per le piante simili Anice verde e Carvi, è quello carminativo, cioè aiuta a eliminare i gas intestinali e contemporaneamente ne previene la formazione. Pertanto è utilizzato per chi ha difficoltà digestive, flatulenza o aerofagia.
 
Può essere utile per ridurre la componente dolorosa della sindrome da colon irritabile. Particolarmente indicato nell'allattamento perché è galattoforo, ovvero aumenta la produzione del latte, e contemporaneamente previene le coliche d'aria nei bambini. Oltre ciò sono state riconosciute al finocchio qualità di emmenagogo, diuretico, antiemetico, aromatico, antispasmodico, antinfiammatorio e di tonico epatico.In cucina si possono usare tutte le parti del Finocchio.
 
Si può mangiare il grumolo bianco del finocchio coltivato, erroneamente ritenuto un bulbo, crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e lo si può aggiungere agli stufati. Del finocchio selvatico, chiamato in cucina anche "finocchina" o "finocchietto", si usano i fiori freschi o essiccati, i frutti o "diacheni", impropriamente chiamati "semi", le foglie (o "barba") e i rametti. Questi ultimi, più o meno grandi, sono utilizzati nelle Marche per cucinare i bombetti (lumachine di mare) o per conciare le olive sotto sale con peperoncino e aglio. Si usano le foglie fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi. Nella "pasta con le sarde", nota ricetta Siciliana, le foglie del Finocchio Selvatico sono uno degli ingredienti essenziali. Si usano i fiori per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno o in padella, le olive in salamoia e le carni di maiale, in particolare la "porchetta" dell'Alto Lazio e dell'Umbria. In Toscana il finocchio selvatico viene usato per insaporire e profumare la finocchiona, un salame in cui il finocchio sostituisce il pepe nero, oltre che la sua variante meno compatta, chiamata Sbriciolona. I cosiddetti "semi" si usano soprattutto per aromatizzare tarallini (Puglia), ciambelle o altri dolci casalinghi e per speziare vino caldo, tisane o salamoie. Inoltre fanno parte della ricetta del Finocchino, un biscotto tipico del Piemonte. È in uso nelle regioni costiere del Tirreno un "liquore di finocchietto", per la cui preparazione s'utilizzano i fiori freschi e/o i "semi" e le foglie. 
 
Il Finocchio Selvatico richiede poche cure e si mantiene e riproduce facilmente sia in giardino sia in un piccolo orto. Ecco di seguito la guida pratica per coltivarlo: essendo una pianta rustica, si adatta facilmente a terreni aridi e difficili, ma teme il freddo. In regioni dove il terreno gela, non si troveranno sue coltivazioni. Serve anche una buona esposizione al sole e al riparo dal troppo vento. Necessita di un terreno ben drenato. Si adatta facilmente anche ai terreni sabbiosi e ghiaiosi, ma è più produttivo in terreni con buona sostanza organica. Il momento giusto per la Semina è la Primavera inoltrata e l'Estate. I Semi hanno un tasso di Germinabilità che va dal 60% al 90%, vanno seminati a un cm di profondità e una volta spuntate le piantine vanno messe a una distanza di almeno 30 cm fra di loro. A germinare impiegano dalle due alle tre settimane, se li piantate in vaso usate un vaso con un diametro di 15 cm circa, fate il solito mix di Terriccio universale e Argilla espansa e mettete due o tre Semi per vaso. Per propagare la pianta, basterà lasciare che il fiore vada a seme. Da un cespuglio viene prodotta una moltitudine di semi che sono poi molto semplici da far germogliare. Ha bisogno di poca acqua e cresce anche in zone aride. Tutto il cespuglio può essere consumato, fino alla base, quindi raccoglietene ogni sua parte. In particolare in autunno le radici, in estate le foglie e i fusti da usare come erba aromatica e da fine agosto a ottobre i semi, per speziare le pietanze e realizzare tisane. Teme gli afidi, se viene attaccato potete tagliare la pianta nelle parti più infestate, usare macerato di Ortica e di Aglio. Teme anche le patologie fungine che prendono il via dalla radice e dal suolo, come il marciume radicale e il marciume del colletto. Per prevenire il problema fate attenzione alla troppa umidità e prevenite eventuali ristagni idrici.

 

Una bustina contiene +100 Semi che saranno più che sufficienti per ottenere un abbondante raccolto.

 

Finocchio Selvatico - Foeniculum Vulgare

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